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Cultura e lifestyle

Cultura e lifestyle

The Mud of no Return
The Mud of no Return
Per tutti gli Dei del fango primordiale – cosa spinge quattro uomini dotati di senno a sterzare i loro V-Twin proprio verso que l posto dove da decenni una miriade di mosquitos, guerriglieri scatenati, truci paramilitari, trafficanti di droga paranoici e indigeni della gi ungla disperati impediscono la costruzione di qualche miglio di strada a completamento della Panamericana? Per alcuni questa macchia bianca si chiama ‘Darien Gap’. I 4, che l’hanno sperimentata, la considerano la madre di tutte le strade, il fango del non ritorno. Loro hanno p rovato a colmare la lacuna in quella strada che dovrebbe collegare le due Americhe. E in sella a delle moto provenienti dal magico mondo dei trattori Milwaukee, modificati come si deve utilizzando pezzi presi dalle profondità degli scaffali W&W, la cavalcata ebbe inizio. E dopo solo qualc he posto di blocco della polizia, camion truccati, materassi d’albergo ridotti a cenci luridi, eserciti di scarafaggi, traversate di fiumi, temporali, birre panamensi e carburatori smontati con la forza bruta la cavalcata panamense terminava – nel fango. Del fango al di là di ogni capacità, d’immaginazione. Fango dal quale si può essere liberati solo da un fuoristrada Big Foot. Fango, del quale ancora oggi se ne con serva in modo elaborato un campione nella cassaforte climatizzata di W&W dedicata ai souvenir. Come monito al mondo che nessuna strada è altr ettanto impietosa quanto la madre di tutte le strade. La Panamericana.
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The Other End of the Road
The Other End of the Road
CILINDRATE E CHIARITA’ NELL’ARTICO
Al di sotto dei 40 gradi il mondo diventa improvvisamente del tutto trasparente e nitido e perfetto. L’unica cosa sfocata rimane il proprio respiro e le tracce delle esplosioni fuoriuscite dagli scarichi delle due Harley sulla Ice Road, che nei giorni più tiepidi scorre sotto il nome di Mackenzie River fin nella baia di Beaufort. Lassù, nei pressi di Tuktoyaktuk, Territori del Nord-Ovest, Canada, dove per i veicoli da strada finisce il continente americano, vale ormai un solo credo: “Don’t get stuck in Tuk!”
Le pagine che seguono rappresentano il tentativo di portare a casa qualcosa di ciò che vuol dire trovarsi con due Harley su una Ice Road. Sicuramente però non è pericoloso, nonostante ci possano essere dei furbastri che vogliano far intendere il contrario – basta un poco di preparazione, cautela e quel qualcosa chiamato intelligenza. In fondo non è che sia la prima spedizione fatta da W&W Cycles a cavallo dell’acciaio Milwaukee su strade che nessun altro definirebbe tali:
1995: THE MUD OF NO RETURN. La Panamericana fra Panama e Colombia. Il problema: un buco nel manto stradale. Non una buca ma un buco di svariate miglia: il Darien Gap. Il tentativo di superare questa interruzione da 110 km con i Panhead e Shovelhead affoga nella mostruosa fanghiglia della stagione delle piogge.
2005: EAT DUST. Pietrisco e tempesta, meglio nota come Ruta 40. Si va verso Ushuaia, Terra del Fuoco, verso la birra più a sud del mondo. Ed è proprio lì, fra un sorsetto e l’altro, che nasce la curiosità di come sarà l’altro capo di questa strada, lassù nel nord. Nessuno lo sapeva e quindi fu subito deciso: ci andiamo.
Detto, fatto, andati nel 2008, avuto freddo e ora stampato. Quindi, accendete il caminetto, agguantate la bibita e cominciate a leggere. E non dimenticate: a biker’s work is never done. Là fuori aspetta già un’altra strada.
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Eat Dust
Eat Dust
4 Uomini, 8 cilindri, 3000 miglia, nessuna pietà!
Chi era convinto che con l’operazione Panamericana (Darién/Panama 1996) fosse stato raggiunto il massimo di giri di follia biclindrica, ora deve mettere una marcia più alta:
Il piano
l 06 di gennaio 2004 alle ore 21:45 dell’Europa centrale, quattro simpaticoni emergono dagli oleosi abissi delle catacombe W&W con due Knucklehead a telaio rigido, una Panhead pure a telaio rigido (Panamericana-Proven) e una Evo Sportster, e partono per un viaggio di prova dei più impietosi:
Da Buenos Aires/Argentina a Ushuaia, sulla famosa Ruta 40, attraverso la Patagonia e il Cile, fino alla Terra del Fuoco, lì dove i pinguini danno la buonanotte alle balene... suona bene come gita? Beh, vediamo meglio allora: 3000 km di tostissimo asfalto – qualunque cosa significhi in Patagonia, e 2000 km di pista di ghiaia – e intendiamo ghia-ai-ai-ai-ia. Pianure piatte come tavole senza civilizzazione, montagne bizzarre e il vento che soffia più forte di una V-Rod strafatta di nitro.
Fedeli al nostro motto: “We ride what we sell”, i quattro Cavalieri Patagonici sono in sella su quanto di meglio c’è nei cataloghi W&W degli ultimi anni.
E rimane a casina il servizio accompagnamento 4x4 – non un tour per mollaccioni quindi.
Dormire?
Casomai, in tenda.
Mangiare?
Tutto quello che non resiste al Leatherman.
Bere?
La birra più meridionale del mondo.
Brindisi:
It‘s not the end of the world, but we can see it from here.
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¡Más Revoluciones!
¡Más Revoluciones!
¡QUE CUBA VIBRE! L’idea inebria come una mistura ben calibrata di rum e cola: andare a trovare dei vecchi amici di Paul, degli Harlistas. All’Avana. Giracchiare un po’. Un po’ di chiave inglese, se serve. Aspettare quel che porta il giorno. Con noi: la nostra Knucklehead del ’47 con doppio carburatore e la Panhead del ’48.
Miglie spensierate verso il raduno annuale degli Harlistas. Dentro la regione del tabacco, fino a che la strada non termina sulla spiaggia da sogno. Solchiamo il Malecon con il sole del tramonto, poi diamo il benvenuto alla notte nel bar Floridita, culla del Daiquiri e il porto più amato da Hemingway.
La strada nella quale sta il garage di Sergio diventa casa nostra. Caffè. Chiacchierate. Birra. La nostra Knuckle fa la schizzinosa e pone enigmi. Ma è davvero importante che delle moto siano impeccabili? Forse i giorni lì da Sergio rappresentano la vita migliore? A questo, un Cuba Libre. Anche senza Cola. Basta qualche goccia di limone ¡Vamonos!
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Set libri Wrecking Crew
Set libri Wrecking Crew
Gradite un po' di fango, polvere, ghiaccio e canna da zucchero? Eccovi l'avventura sul tappeto davanti al caminetto: 4 volumi di fotografie delle escursioni W&W fatte in sella alle Harley classiche nella giungla di Panama, lungo la Ruta 40 da Buenos Aires alla Terra del Fuoco, sulla Mackenzie Ice Road nel Canada settentrionale, e dall'Avana alle spiagge da sogno di Cuba. Non si possono escludere effetti secondari tipo voglia di terre lontane, febbre da costruttori e folli sogni harleysti.
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Rivista Greasy Kulture
Rivista Greasy Kulture
Greasy Kulture nasce nel 1999 dall'ossessione per l'estetica di epoche passate, partendo dai primi club motociclistici nati dopo la Seconda Guerra Mondiale lungo la costa occidentale americana, per arrivare alle pazze custom bikes degli anni '60. E ancora oggi l'editore si consuma per lo stile di vita a due ruote. GKM è una rivista indipendente sui chopper e bobber tradizionali e, sì, anche sulle automobili giuste di questo pianeta: statunitensi, europei, giapponesi, australiani - fino a posti esotici come Giava o la Malesia. La rivista è bimestrale.
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Rivista Choppers
Rivista Choppers
Nel 1967 Ed "Big Daddy" Roth, customizzatore di auto e moto e padre di Rat Fink, fece uscire il Choppers Magazine, la prima vera rivista di custom bike. Dentro c'erano chopper selvaggi e i primi dipinti di David Mann. Purtroppo nel 1970 Roth ne cessò la pubblicazione e venne fatta uscire la prima rivista Easyrider. Nel 2018 Cary Brobeck, in passato un redattore di WRENCH, decise che il mondo abbisognava di un comeback del Choppers Magazine. Aveva visto giusto e coinvolse tutti i suoi amici della rivista Easyrider, dopo che questa veneranda pubblicazione aveva resa l'anima.
Oggi il Choppers Magazin tratta ancora le migliori creazioni custom, dritte aggiornate per le escursioni, artisti dell'ambiente e eventi. Ora, con questa rivista è tornato a vivere un pezzo importante della storia delle moto custom.
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Ristampe Choppers Magazine
Ristampe Choppers Magazine
Oltre che le edizioni attuali del Choppers Magazine si possono avere anche queste ristampe della rivista ai suoi albori. Il formato corrisponde esattamente al relativo originale. Del massimo interesse soprattutto per i nostalgici della cultura Chopper.
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The Current - New Wheels for the Post-Petrol Age
The Current - New Wheels for the Post-Petrol Age
Veloci. Silenziosi. E parecchio divertenti. Il futuro dei veicoli si preannuncia bello. Design innovativi, accelerazioni impressionanti e l'assenza di energia di origine fossile materializzano un'utopia verde. Moto, bici e auto del tutto nuove, durevoli e dal piacere di guida finora sconosciuto. The Current - New Wheels for the Post-Petrol Age traccia questo cambio verso una guida rispettosa dell'ambiente tramite le idee di pionieri del settore. Tecnologia e design, marchi classici e nuovi progetti su due, tre e quattro ruote. Questo libro è la roadmap verso una mobilità nuova e diversa. Il futuro viaggia elettrico - e promette una grande avventura!
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Instant Thunder
Instant Thunder
INSTANT THUNDER affronta il tema HARLEY-DAVIDSON fregandosene di rate del leasing e di giubotti di pelle griffati. Questi son tempi duri, dove ogni fighetto pensa di potersi far passare la sbornietta da champagne salendo sulle nostre legende a due ruote. Allora sia chiaro: la vita è una bottiglia tiepida di Bud, e chi non ci crede farà bene a levarsi i paraocchi al merletto. Comunque, finché il nostro sangue saprà d'olio ci sarà sempre un motivo per festeggiare, annegare il cervello e alzare i vessilli. Eccovi dunque un tuono assordante di vibrante acciaio, gomma incandescente e scarichi colanti olio.
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Thrash It - Don't Stash It
Thrash It - Don't Stash It
“Thrash It – Don’t Stash It” è un puro libro illustrato di Patrick Katzman in due volumi. Niente testi, niente blateramenti, solo ed esclusivamente motocicli, costruttori e proprietari vengono mostrati in questo libro. Agli eventi Jokers Show, Linkert Attack UK, The Trip Out e Fückerfest, durante 4 anni sono nate immagini uniche di motociclette e dei loro creatori e possessori. Un omaggio ai piloti, ai costruttori e in ultima analisi anche alle moto vintage, custom e originali che oggi vengono costruite in Europa e scorrazzate per le città dell’intero continente. Questo volume illustrato documenta la grande varietà di motocicli che affondano le loro radici estetiche nell'America dei tempi gloriosi dei chopper, ma che sono costruiti e pilotati in Europa. Con questo libro Patrick Katzman è riuscito nel fermo immagine lungo quasi 200 pagine a volumedi questa molteplicità e creatività attualmente viva in Europa. Buona “lettura”.
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Bonneville - A Century of Speed
Bonneville - A Century of Speed
Questo volume di lusso racconta l’avvincente storia delle corse di Bonneville, ed è stato scritto per onorare la storia di più di 100 anni delle competizioni sul leggendario lago salato dello Utah/USA. Gli autori danno l’avvio con uno sguardo retrospettivo sugli inizi delle competizioni nel 1898 in Francia, passano poi per le Florida Speed Trials, per arrivare infine alle corse di Bonneville, a partire dal 1914 fino alla stagione 2013.
I vari capitoli e articoli vengono illustrati da oltre 600 fotografie dei campioni, fra i quali Mickey Thompson, Donald Campbell, John Cobb, Ab Jenkins e moltre altre celebrità. Sono questi, insieme a tutta una schiera di agognanti i record a formare la straordinaria comunità degli appassionati di Bonneville. Naturalmente ci sono anche belle riprese di tutti i veicoli da record: Streamliner, Roadster, Coupé, veicoli di serie e motocicli.
Da tener presente che acquistando il volume si sostiene pure l’associazione “Save the Salt”, impegnata nella salvaguardia del lago salato.
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ZEN and the Art of Motorcycle Maintenance
ZEN and the Art of Motorcycle Maintenance
No, nonostante il titolo, qui non si tratta di un altro manuale di servizio. ‘Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta’ è un’opera dell’autore statunitense Robert M. Pirsig pubblicata nel 1974, verso la fine dell’era hippie, e che presto divenne un libro cult. Si tratta di un miscuglio fra romanzo, autobiografia e trattato filosofico sullo stile di vita (occidentale) sempre più tecnicizzato degli anni ’50 e ’60. Questo tema era nei primi anni Settanta perfettamente compatibile con la cosiddetta controcultura, appena nata, e in particolare con la critica ai modelli formativi e agli scopi esistenziali degli strati borghesi conservatori degli USA del dopoguerra.

“È che in macchina si sta sempre seduti nell’abitacolo, ed essendo abituati non ci si accorge che tutto quel che si vede attraverso il finestrino non è nient’altro che ancora televisione. Si è spettatori passivi, e tutto passa incorniciato alla stessa maniera.
Sulla motocicletta invece la cornice è sparita e si sta a contatto con ogni cosa. Si è al centro della scena invece di guardarla soltanto, con una percezione di realtà travolgente.”
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Ratbike Atze Cartoons
Ratbike Atze Cartoons
Una distrazione per ridere un pò. Episodi della vita di Ratbike Atze, disegnati da Jürgen “Toddy” Todtberg. Da notare che l’autore stesso è un Biker, per cui alcune delle situazioni in cui si ritrova Ratbike Atze e il suo Panhead Chopper danno la sensazione di qualcosa di già rivisto.
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Stile di vita da sfogliare

Libri sul tema "La mia cosa preferita: la Harley-Davidson". Questo include anche la Greasy Kulture, i chopper, le novità elettriche o il leggendario Roadog di Bill Gelbke con un interasse di 5,2 metri e, naturalmente, le avventure della Wrecking Crew nelle paludi di Panama, nelle pianure battute dal vento della Patagonia o all'estremità ghiacciata della Pan-American Highway dietro il Circolo Polare Artico. E gli episodi di Ratbike Atze, la figura cult segreta dei motociclisti di lingua tedesca. Tutto ciò che è, diciamo, non proprio a norma, che è insolito o in qualche modo estremo. Proprio come le nostre Harley.

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