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Freno idraulico posteriore di Kustom Tech

Freno idraulico posteriore di Kustom Tech

Dall’Italia arriva l’ultima parola in fatto di freni posteriori Custom per Chopper e Bobber, e il pezzo è bello da mozzare il fiato, con un portafreno quasi completamente sgombro, a design concentrico, al cui confronto i freni a tamburo di serie sembrano davvero solo rozzi. Il tamburo stesso, poi, presenta lamelle di raffreddamento radiali applicate e rifinisce l’aspetto complessivo alla perfezione. Si tratta di un freno a tamburo ad azionamento idraulico, per cui necessita della pompa appropriata e del condotto. Della fornitura fa parte una bella asta di ancoraggio del freno, cromata, per la quale occorre saldare al telaio un supporto adatto.

Questo freno si adattarà a un telaio rigido originale solo utilizzando il mozzo speziale del fabbricante. Un mozzo originale ocorre altre modificazioni, come del telaio, dei raggi o del cercchio, delle distanziali del perno etc.

Questi articoli possono essere usati con liquido di freno DOT3, DOT4 o DOT5. Ciò nondimeno DOT3 o 4 e DOT5 non devono essere mescolati mai. Bisogna sempre perdurare nel stesso tipo di liquido di freno.

  • atto per mozzi con flangia 1973-1999
  • acciaio / alluminio billet, cromato
  • liquido di freno obbligatorio: DOT 3, 4 o 5

Liquidi freno

Sui flaconi dei liquidi per freni si trovano indicazioni del tipo “conforme DOT 3” oppure “secondo specifiche DOT” e simili. Queste sono indicazioni importanti per noi biker. Perché è buona norma che il biker rabbocchi sempre con quello che già c’è affinché non nascano problemi. A che pro?

Esistono due sostanze chimiche di base nella produzione dei liquidi per i freni. Una si chiama estere glicolico, l’altra è olio siliconico. I due sono incompatibili. Mescolando un liquido freni che si basa su una delle due sostanze con un altro derivante dall’altra, si ottiene una miscela altamente aggressiva, capace di corrodere le guarnizioni e di formare grumi in grado di ostruire i condotti dei freni. E non sono cose queste che un biker desidera…

Ma perché poi ci sono due sostanze base? Perché non ci si accorda su una sola?

I liquidi dei freni basati su estere glicolico non sono comprimibili. Vale a dire che trasmettono meglio la pressione, cosa importante quando occorrono punti di pressione frenante precisi, come quando si corre in pista o quando il bolide è piuttosto potente. D’altra parte però questi liquidi immagazzinano facilmente acqua ed aria, per cui col tempo si abbassa il punto di ebollizione, con la possibilità che nascano problemi durante le prestazioni che procurano carichi elevati. Per esempio durante una corsa o quando si scende un passo alpino. Per questo il liquido dei freni va anche sostituito ogni due anni. Ma i liquidi a base estere-glicolica aggrediscono le vernici e i materiali plastici. Cautela quindi quando si rabbocca, e niente sversamenti! E vanno usati solo quei kit di riparazione che sopportano quella roba.

Questi inconvenienti il liquido freni su base siliconica non ce l’ha. Infatti è per questo che fu sviluppato negli anni ’70. Solo che in compenso risulta fino a un certo grado comprimibile. E quindi comporta purtroppo dei punti di frenata un po’ meno precisi. Nei sistemi ABS non devono entrare liquidi a base siliconica. E a volte sarà capitato anche l’accumularsi di acqua nella pinza freno, dato che il silicone respinge l’acqua e galleggia in alto. E naturalmente pure questi sistemi frenanti captano l’umidità atmosferica, solo che non la legano. Per cui occorre che anche i liquidi freni siliconici siano cambiati regolarmente.

I liquidi basati sugli esteri glicolici sono classificati secondo DOT 3, 4 oppure 5.1. Mentre a tutt’oggi per i liquidi dei freni al silicone esiste solo la classificazione DOT 5. Purtroppo molti si confondono fra 5 e 5.1 – e questo rappresenta un pericolo di morte!

Fino a settembre 1976 Harley ha impiegato DOT 3, poi DOT 5. Al 2005 - 2008 HD ritornava gradualmente e sempre secundo modello al uso di DOT4: Touring 2005, Dyna, Softail e V-Rod 2006, XL 2007, XR 2008.

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