Wrecking Crew Diaries
2013 Cuba - Màs Revoluciones

2013 Cuba - Màs Revoluciones

Inizialmente è solo una di quelle idee che vengono quando si sta seduti insieme, mischiando al rum qualcosa con le bollicine e aggiungendo un po’ di lime, accendendo la miccia a un sigaro, e con delle canzoni su amore, rum e ancora amore che ammiccano dalle casse.

Il progetto Avana
Il progetto Avana
Un buon contatto con Cuba esiste da parecchio: il nostro uomo per i ferri davvero vecchi,Paul, aveva conosciuto più di 15 anni fa Sergio Morales e più d’una volta era andato a trovarlo.
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Le buche stanno aspettando
Le buche stanno aspettando
La risposta al quesito circa la gita a Cuba non si è lasciata attendere. E nemmeno sulla scelta dei veicoli ci son dubbi: una Knucklehead del 1947 modificata con un motore Flathead Power, e una Panhead del 1948 in gran parte originale.
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Il tempo, fattelo amico
Il tempo, fattelo amico
Introdurre 2 vecchie motociclette americane per due settimane in un paese nel quale è dal 1960 che non se ne introducono più, questo rappresenta un’autentica sfida per le signore e i signori della dogana aeroportuale. Presto la voce si sparge negli uffici, e fa aumentare il personale affaccendato intorno ai nostri bolidi. Calano funzionari di grado sempre più elevato.
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Le vie della verità
Le vie della verità
Di ritorno all’Avana ci aspettano due motocicli sdoganati e qualche ora d’attesa presso la versione cubana del TÜV. Un’esperienza sorprendente, a vedere che razza di veicoli inchiodati fai da te qui si ostentano con tranquillità e orgoglio. E che poi ricevono pure il timbro.
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Fra palme e propaganda
Fra palme e propaganda
Le autostrade cubane hanno un fascino tutto loro. Poche automobili e molte buche. E spazio abbastanza per le nostre due sparachiodi e la Panhead di Ernesto. Lungo la striscia d’emergenza invece, curiosi, venditori, un gruppo di gitanti che presumibilmente aspettano l’autobus di linea che tre miglia prima abbiamo oltrepassato perché stava cambiando una gomma.

Presto ci tenta un locale al bordo di un campo coltivato a tabacco. Ci sediamo e ordiniamo degli hamburguesas. Chiediamo del “ketsup”. L’oste ride. Non perché non ne abbia, solo non così tanto, per tutta quella gente. La razione settimanale non è sufficiente. “Ketsup” è lusso. Comunque ce lo dà lo stesso. E noi cerchiamo di essere parchi.
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Cominciano le scocciature
Cominciano le scocciature
Ma la via del ritorno verso l’Avana ci riporta alla realtà. Contadini che scorrazzano canna da zucchero su carri trainati da buoi, oldtimer statunitensi tenuti insieme con tutta evidenzasoltanto dalla passione, e una Knucklehead che non va più come si deve. Il cilindro dietro ogni tanto perde colpi e poi si congeda del tutto.
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Smanettare – un gioco di società
Smanettare – un gioco di società
L’officina di Sergio - un garage in realtà, dove sopra ci abita – per ora è diventata casa nostra. Dobbiamo trovare il motivo per cui il cilindro della Knucklehead ha fatto le bizze. Darsi da fare con la chiave inglese da Sergio vuol dire lavorare in strada. In continuazione si fermano passanti, i vicini dicono la loro, vengono degli Harlistas. Nei momenti clou di persone intorno alla Knucklehead ce ne sono più di 10.
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Cuba
Cuba
Isola benedetta, piacevolmente sganciata dal resto del mondo. Solo le emittenti tv che trasmettono video musicali fanno sentire gli echi delle effimere rapide felicità. Per il resto incontriamo solo persone autentiche e gentili, e mai ci sentiamo importunati o minacciati. In presenza di divise le cose perdono facilmente un po’ di logica e diventano paranoiche, per via della paura della controrivoluzione. Ma non c’è posto al mondo dove la gente in divisa non stranisca.
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Il libro del viaggio: Cuba
Il libro del viaggio: Cuba
¡QUE CUBA VIBRE! L’idea inebria come una mistura ben calibrata di rum e cola: andare a trovare dei vecchi amici di Paul, degli Harlistas. All’Avana. Giracchiare un po’. Un po’ di chiave inglese, se serve. Aspettare quel che porta il giorno. Con noi: la nostra Knucklehead del ’47 con doppio carburatore e la Panhead del ’48.
Miglie spensierate verso il raduno annuale degli Harlistas. Dentro la regione del tabacco, fino a che la strada non termina sulla spiaggia da sogno. Solchiamo il Malecon con il sole del tramonto, poi diamo il benvenuto alla notte nel bar Floridita, culla del Daiquiri e il porto più amato da Hemingway.
La strada nella quale sta il garage di Sergio diventa casa nostra. Caffè. Chiacchierate. Birra. La nostra Knuckle fa la schizzinosa e pone enigmi. Ma è davvero importante che delle moto siano impeccabili? Forse i giorni lì da Sergio rappresentano la vita migliore? A questo, un Cuba Libre. Anche senza Cola. Basta qualche goccia di limone ¡Vamonos!
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