T.R.O.G. 25, Wildwood, NJ
Giocattoli da spaggia
Diamine, una grande sabbiera, tanta acqua, antichi macinini su due e quattro ruote, tutti più vecchi dell'anno di costruzione 1934 ossia 1953: andrebbe visto. Detto, fatto: TROG, The Race Of Gentlemen. Decolla nel 2012 come divertimento di accelerazione e come macchina del tempo verso epoche in cui spostarsi era ancora un'avventura, guidare automobili era un lavoro meccanico pesantissimo e i motocicli erano per la popolazione media degli aggeggi infernali.
Per il nostro esploratore l'avventura rimane dapprima
nei limiti: il volo per Philadelphia avviene su un aereo a reazione con abitacolo pressurizzato odierno e in aeroporto aspetta un furgone a noleggio per le miglia rimanenti – ma poi, in pratica non c'è più modo di sfuggire al tunnel temporale: dal motel fino al drink nel Girl Bar per acclimatarsi, è già tutta un'atmosfera storica. Dappertutto sono parcheggiati bolidi che vengono slegati e scaricati, si aprono i primi stand swap meet – ma con tutta la nostalgia, è un bene che la birra sgorghi da stazioni di spillatura ultramoderne e ben refrigerate, e che le chiacchierate non abbiano bisogno di grosse spinte per partire.
Cos'è che ronza in testa il venerdì mattina?
Forse le birre della sera avanti? O si stanno avviando le prime moto, per provarle casomai c'è da mettere mano a qualche manchevolezza dell'ultimo minuto? Lo spazio intorno al motel si è infatti trasformato in una estesa zona officina-swap-meet-pit-stop-last-minute. In mezzo a tutte quelle hot rod e moto da corsa che già portano il numero di gara, una gamma infinita di cruscotti, contagiri, teste cilindro, basamenti motore, fari, questo e quello, e spettatori che si muovono costernati, riverenti e incuriositi attraverso lo zoo low-tech. E a proposito di zoo: la specie che probabilmente non si estinguerà mai, i TROGlodytes, si raduna per il rituale pre-race nel Lazy Bass Bar. Qui può rifulgere pure lo chopper Panhead o la catapulta Sportster che il giorno dopo in spiaggia non avranno voce in capitolo, perché di parecchio troppo moderni.
Sabato son finite le schermaglie: si va in spiaggia.
Qui non sono severe solo le condizioni di ammissione per le moto, ma anche i piloti e il pubblico sono invitati in modo pressante a mostrarsi period correct. Qui lo spirito degli anni 1940 deve materializzarsi in un time out rombante. Tutta la spiaggia è un museo sparacchiante, gorgogliante, rombante. E dove è scritto Gentlemen, tutto si svolge educatamente e con stile. Uno solo dei partecipanti alla manifestazione – e fra i più influenti – fa come gli pare: l'Atlantico. E tutto a lui si adegua: per poter sfrecciare ci vuole la bassa marea. E quando torna alta è finita – solo la gara però, non la festa: i TROGlodytes continuano, sprofondando sempre più negli inferi festaioli, fino a buio pesto!
E questa cos'è? La luce? Oh, è domenica?
Bassa marea di già? Di nuovo le corse? E sia! Forse non sarà male dare una soffiata al carburatore delle meningi e far diradare la nebbia dalla memoria a breve termine. Appena in tempo sulla spiaggia per la finale delle corse e la premiazione. Un veloce ciao a tutti, fuori dal tunnel temporale e dentro a selezionare foto. E l'anno prossimo di nuovo TROG'n'Roll!