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Wrecking Crew Diaries
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1996 Panama - Mud of No Return
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Giorni 0-3, Panamericana - The Mother of All Roads

Giorni 0-3, Panamericana - The Mother of All Roads

31 dicembre 1995 - La rotta prevista: Francoforte – Washington – Mexico City – San José/Costa Rica. Durante il volo si verifica un accumulo di momenti solenni ricco di presagi: fra Washington e Messico i Pan-tastici Quattro, i cui orologi segnano ancora l’ora germanica, festeggiano il Capodanno una prima volta. Dopo aver caricato una sbronzetta niente male, calibrano gli orologi sulla Pacific Time e guarda guarda, il velivolo non ha fatto in tempo a decollare da Mexico City e a dondolare sopra il Nicaragua, che già è di nuovo San Silvestro. Il pilota fa la conta alla rovescia e le hostess allietano i passeggeri con stelle filanti, trombette e parecchio spumante.

Giorno 1: lunedì, 1 gennaio 1996

All’1.00 di notte il velivolo plana a San José/Costa Rica. Incantevole con quanto calore ci riceve la famiglia di Gerardo. Quando verso le 4.00 la cerimonia di benvenuto volge al termine, i Pan-tastici Quattro si volgono a loro volta verso varie bibite alcoliche per imbeversi - d’alba, e poi immergersi – nella giungla. Ossia per effettuare il primo check-up della giungla, cosa molto raccomandata dai più importanti giramondo. Dopo un breve sonnellino si approfitta di quel che resta dell’amena giornata per acclimatarsi e a sera ci si diverte con una corrida alla costaricana.

Giorno 2: martedì, 2 gennaio 1996

Prima di poter muovere le due Pan-Americanas in direzione foresta vergine, occorre liberarle dalla giungla burocratica. Non ci aiuta in questo frangente il fatto che con tutta evidenza l’ufficio supremo è quello di “mañana”.

Perciò passa un allegra giornata di rilassanti viaggi dallo spedizioniere #1 dell’aeroporto all’ufficio delle dogane, da lì all’assicurazione, di nuovo alle dogane, poi allo spedizioniere #2, dogana, aeroporto, spedizioniere #3, ufficio doganale ecc. finché si sono raccolte tutte le carte che servono. Per la gioia di tutti, a quel punto il corriere #1 annuncia che in verità e di fatto, e a voler essere precisi, di motocicli in realtà non ce ne sono. Parte un gran consultarsi, finché l’uomo della dogana non ha l’idea risolutiva: “mañana!” A quel punto “Paso de Lobo” si rivolge al rappresentante dello spedizioniere, al Señor Winifredo, e gli fa capire con voce soave che: “Il tuo compito è di far sì che domani alle 10.00 le moto ci siano, se no, sarà nostro compito fare in modo che da dopodomani tu ridipinga tutte le strisce di carreggiata – da qui a Boise/Idaho.”

Giorno 3: mercoledì, 3 gennaio 1996

Visto, che ci vuole: puntualmente alle 10.30 le moto erano pronte per essere ritirate. Subito lì sul piazzale della dogana si effettua la prima corsa di prova. E accadde ciò che cadere doveva: la prima macchia d’olio. Per onorare in modo adeguato suddetta macchia, la sera si va decisi a far visita in losche bettole, per risciacquare adeguatamente fegato e cervello con soluzioni alcoliche, affinché fossimo preventivamente e a fondo disinfettati in vista del viaggio.