Utilizziamo i cookie per analizzare, pubblicizzare e migliorare il nostro sito web. Per ulteriori informazioni consultare la nostra Dichiarazione di Protezione dei Dati.
>
Wrecking Crew Diaries
>
2008 Canada, Northwest Territories - The Other End of the Road
>
Parte 3 - Ma chi è che fa una roba del genere – e perché?

Parte 3 - Ma chi è che fa una roba del genere – e perché?

Prima di tirar fuori i due macinini e di metterli in moto, uno sguardo indietro: ma perché siamo qua? (Gli amanti impazienti del rombo V-Twin daranno gas passando al prossimo capitolo.) Per quelli rimasti: non era la prima spedizione fatta da W&W Cycles in sella alle Harley. Nel 1995 c’era il progetto di vincere il Gap della Panamericana fra Panama e Colombia, sempre in motocicletta. Il tentativo affogò letteralmente nella mostruosa fanghiglia del periodo delle piogge. Però vennero fuori delle foto spettacolari.

Poi, nel 2005, la cavalcata verso la birra più a sud del mondo: da Buenos Aires, attraverso la Patagonia lungo la Ruta 40 (pietrisco sotto e vento sopra), verso Ushuaia, Terra del Fuoco. E proprio laggiù, sorseggiando le birre più meridionali del mondo, nacque la curiosità di sapere com’era fatto l’altro capo di questa strada, lassù nel nord. E dato che nessuno ne aveva idea, fu deciso: c’andiamo.

Paul Jung

Nato nel 1959, sposato con due figli, pilota la Shovelhead. Dopo 2 anni di servizio militare e 3 all’università, arriva nel 1989 a W&W, dove ora compone i cataloghi. La sua passione sono le vecchie Harley e davvero conosce ogni bullone delle Knuckle e Panhead. Da anni partecipa con successo alle corse Antique American Handshifters con la sua JD del 1929 e la WR del 1948. Per rendersi avvezzo alle temperature meno piacevoli, già nella primavera del 2007 ha fatto alcuni viaggi di prova in Lapponia a -25°C.

È uno dei capisaldi di W&W. Sono solo pochissimi gli esperti che come lui conoscono così intimamente i V-Twin americani, in tutte le loro varianti.

Attivo già negli anni ’90 come pilota delle categorie V2 Top Gas Dragster europei.

Non c’è nulla che gli piace di più che modificare e restaurare le moto ufficiali da corsa originali degli anni ’20.

Più il ragazzo invecchia e più diventano antichi i suoi giocattoli. Ormai è una nota autorità in Europa nelle competizioni delle moto storiche.

Peter Heilmann

Nato nel 1965, senza figli, va in moto da quando arrivava a toccare terra seduto in sella alla Sachs 50. Dal 1993 è venditore presso W&W, dopo aver gestito un bar, aver suonato il keyboard in un complesso e aver fatto tutto quello che è d’obbligo per un ragazzotto come si deve. In privato preferisce i Panhead e Shovelhead.

Ha fatto esperienza lungo parecchie migliaia di chilometri su ghiaia e asfalto in Europa, Canada, Tailandia e Giappone.

Esperto di chiave inglese e pilota appassionato da 30 anni.

Peter è nato con il sorriso in faccia e la chiave inglese in mano. Da allora nessuno l’ha visto senza quel sorriso.

Il Supporto mobile

Wolfgang Schmidt: The Spin Doctor

Fa parte di W&W sin dagli esordi più oscuri. Difficilmente tralascia di permettere ad uomini e macchine il massimo delle prestazioni.

Matthias "Zilch" Grübel: The Videographer

Dallo show TV patinatissimo fino al video ultra low budget – ne ha viste parecchie, e ne ha anche prodotte. Cosa lo attira in questo viaggio? “Odio il freddo, la mancanza di comodità e non avere con me un team per le riprese.”

Klaus Hagmeier: The Photographer

Era uno dei Pantastici Quattro ed è sfuggito all’inferno di fango di Panama. Farà vedere l’altro capo della strada come mai nessuno l’ha visto prima.

Mercedes Benz Vario 4×4

Per quei casi quando Cop Hal Murphy esclama: “Che vuoi che vada mai storto” – è la Wrecking Crew Mobile Support Unit. Anno di costruzione 2007, modificata dai rinomati artefici di mezzi speciali della ditta Hensel di Würzburg. Questo resistente veicolo trasporterà equipaggiamento, oggetti, cianfrusaglie, cose, attrezzi e birra, birra, birra e birra. Può funzionare anche come protezione contro gli orzi, pardon, orsi curiosi.

Le moto

Panhead del 1948

Moto dell’anno 1948 ancora quasi del tutto allo stato di natura: fatta di telaio rigido, motore Panhead, cambio manuale, frizione a pedale, avviamento kick e freni a tamburo deboli di petto. Da molti anni in possesso di W&W, questo pezzo d’acciaio ne ha viste veramente di tutte: è stata in tour per il lungo e il largo attraverso l’Europa, ha prestato servizio sia nei box per la Nitro-Dragster W&W che come mega shaker per botti di Mai Tai, oltre che nei burnout in retromarcia. Questa Harley semplicemente sa fare di tutto. Anche sfrecciare da chiodata sulle Ice Road.

Shovelhead W&W Custom del 2006

Moto custom tagliata con il laser da un blocco compatto di ferro nei laboratori di ricerca W&W, dotata di telaio rigido, forcella a balestra e motore S&S Shovel da 80 pollici cubici, che la spinge con nonchalance anche lungo il circolo polare. Dato l’amore coltivato dalla Wrecking Crew per le moto più antiche, anche in questo caso fu scelto lo stile bobber tradizionale. Nei confronti delle ruote e dell’impianto freni invece è stata meno sentimentale: sono di Performance Machine. Ed è stata pure dotata, per il viaggio sulla Mackenzie Iceroad, di speciali pneumatici chiodati.

Grandi ringraziamenti a:

  • Rudi Full e Volker Wybranietz, i retti ragazzi che hanno portato il furgone con le moto e l’equipaggiamento fino a Inuvik.
  • Uwe Kiesel e il team Hensel per il supporto professionale durante la modifica del mezzo di rasporto.
  • il team DHL per aver trasportato il materiale al di là dei mari.
  • Andy Goldfine, Cheryl Weitala e Pete Buenting di Aerostich per la realizzazione del bel abbigliamento dei piloti per questa spedizione.
  • tutte le ragazze e i ragazzi di W&W Cycles impegnati nella pianificazione e realizzazione di questo giro. Senza di Voi nulla sarebbe possibile!