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Wrecking Crew

Wrecking Crew

Un marchio di W&W, specifico per componenti, tecnologia, t-shirt e per tutto quanto ci vuole quando si è veloci e si fa rumore.

Da quando siamo nati nel 1979 non c'è tregua per le Harley-Davidson che cavalchiamo. Drag-racing, hill climb, viaggi avventurosi con -40 gradi sulla Iceroad, nel fango della giungla centramericana, competizioni sulle spiagge della Normandia e sulle piste di flattrack – capita che qualche cilindro scoppia, il carburatore ingoia sabbia oppure si spacca la scatola del cambio. A quel punto semplicemente si tirano fuori gli attrezzi e ci si mette ad armeggiare, lì in pista, per strada, nel camion o in garage. Tipicamente Wrecking Crew appunto, selvaggia e scatenata come i primi anni Harley.

E questa vitalità la si può anche indossare. Stile casual, nella miglior qualità, dal cotone pesante alla maglia spessa, in breve: tutto per il look perfetto sulla moto, in officina, al club – o anche sul divano.

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Prodotti di Wrecking Crew nel nostro shop:

Wrecking Crew T-Shirt Sparkin Hot
Wrecking Crew T-Shirt Sparkin Hot
Wrecking Crew T-Shirt Artist Edition #2: Charlie Lecach: „Sparkin' hot“ Charlie Lecach è praticamente un multimotorista: sfreccia sulle strade della Francia meridionale con il suo Hot Rod, fa stagionare i suoi jeans e gli attrezzi su vecchi motocicli americani, scrive da trent'anni articoli storici per la stampa motociclistica internazionale e da quasi altrettanto tempo traduce in francese i racconti di viaggio e le cartoline delle escursioni ai raduni di W&W Cycles. Quando non passa le serate nel suo minimuseo privato Harley&Indian, pieno di oggetti collezionati e di curiosità, prende in mano matita e pennarello per disegnare un po': per esempio questo prototipo WRL Racer Harley del 1947, che a suo tempo veniva pilotato dal suo amico Leo Anthony, ma che qui – sparking hot – è cavalcato da una candela racing H/D Champion #5! La serie di t-shirt “Wrecking Crew Artist Edition” è una performance con artisti di tutto il mondo e la loro personalissima interpretazione del marchio “WRECKING CREW”, e di tutto quell'universo che ne fa parte. Ovviamente non è un caso che la cosa riguardi le Harley-Davidson – e tutti gli altri marchi motociclistici classici. Alla fin fine Wrecking Crew sta infatti per il semplice divertimento del andare in moto, sulle strade di questo mondo, fuoristrada, sui flattrack... e per la gioia di riparare, costruire, creare delle bike. Da aggiungere i raduni fatti in comune e le amicizie che ne nascono. Per farla breve: si tratta di quello che oggi viene chiamato Custom Culture. I motivi di queste t-shirt sono creati in esclusiva per il label Wrecking Crew. Gli artisti provengono da ogni settore delle arti figurative e della “cultura motociclistica”: illustrazione, tattoo, pinstriping, verniciatura, fotografia, IA, design, creazione di testi... Vengono impiegate solo t-shirt classiche di alta qualità realizzate nel cotone migliore, stampate in serigrafia con grande dedizione, e con fino a 6 colori davanti e dietro, sempre in edizione limitata di solo 100 magliette. Due “edizioni” sono già disponibili nello shop W&W: Edizione 1: “Never Stop Kicking” di Matt Wilkins, alias “Matt Sabbath”, un londinese vivente a Barcellona, e che ha un canale Instagram con 18.000 follower Edizione 2, “Sparking Hot” di Charlie Lecach, Nizza, Francia, da anni autore specializzato per riviste di motociclismo e collezionista di oggetti storici Harley-Davidson. Per i prossimi motivi già si disegna, si spruzza, si fa pinstriping, si lavora all'uncinetto, si salda...
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Wrecking Crew T-Shirt Never Stop Kicking
Wrecking Crew T-Shirt Never Stop Kicking
Wrecking Crew T-Shirts Artist Edition #1 Matt Wilkins: “Never stop kicking” Matt Wilkins, nome d'arte Matt Sabbath (Ozzy fan?), è inglese di nascita ma preferisce aggirarsi a Barcellona. Visto il tempo e il cibo, si può capirlo. E grazie alla nostra filiale spagnola il caso non s'è dovuto scomodare più di tanto. Il motto è senz'altro balenato nella mente di più d'un possessore di una Sportster avanti negli anni, seguito a ruota dall'idea che un avviamento elettrico sarebbe forse... però proviamoci ancora due, tre volte... ...così con Matt avevamo qualcuno capace di mettere la faccenda su T-shirt, con stile. La serie di t-shirt “Wrecking Crew Artist Edition” è una performance con artisti di tutto il mondo e la loro personalissima interpretazione del marchio “WRECKING CREW”, e di tutto quell'universo che ne fa parte. Ovviamente non è un caso che la cosa riguardi le Harley-Davidson – e tutti gli altri marchi motociclistici classici. Alla fin fine Wrecking Crew sta infatti per il semplice divertimento del andare in moto, sulle strade di questo mondo, fuoristrada, sui flattrack... e per la gioia di riparare, costruire, creare delle bike. Da aggiungere i raduni fatti in comune e le amicizie che ne nascono. Per farla breve: si tratta di quello che oggi viene chiamato Custom Culture. I motivi di queste t-shirt sono creati in esclusiva per il label Wrecking Crew. Gli artisti provengono da ogni settore delle arti figurative e della “cultura motociclistica”: illustrazione, tattoo, pinstriping, verniciatura, fotografia, IA, design, creazione di testi... Vengono impiegate solo t-shirt classiche di alta qualità realizzate nel cotone migliore, stampate in serigrafia con grande dedizione, e con fino a 6 colori davanti e dietro, sempre in edizione limitata di solo 100 magliette. Due “edizioni” sono già disponibili nello shop W&W: Edizione 1: “Never Stop Kicking” di Matt Wilkins, alias “Matt Sabbath”, un londinese vivente a Barcellona, e che ha un canale Instagram con 18.000 follower Edizione 2, “Sparking Hot” di Charlie Lecach, Nizza, Francia, da anni autore specializzato per riviste di motociclismo e collezionista di oggetti storici Harley-Davidson. Per i prossimi motivi già si disegna, si spruzza, si fa pinstriping, si lavora all'uncinetto, si salda...
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The Mud of no Return
The Mud of no Return
Per tutti gli Dei del fango primordiale – cosa spinge quattro uomini dotati di senno a sterzare i loro V-Twin proprio verso que l posto dove da decenni una miriade di mosquitos, guerriglieri scatenati, truci paramilitari, trafficanti di droga paranoici e indigeni della gi ungla disperati impediscono la costruzione di qualche miglio di strada a completamento della Panamericana? Per alcuni questa macchia bianca si chiama ‘Darien Gap’. I 4, che l’hanno sperimentata, la considerano la madre di tutte le strade, il fango del non ritorno. Loro hanno p rovato a colmare la lacuna in quella strada che dovrebbe collegare le due Americhe. E in sella a delle moto provenienti dal magico mondo dei trattori Milwaukee, modificati come si deve utilizzando pezzi presi dalle profondità degli scaffali W&W, la cavalcata ebbe inizio. E dopo solo qualc he posto di blocco della polizia, camion truccati, materassi d’albergo ridotti a cenci luridi, eserciti di scarafaggi, traversate di fiumi, temporali, birre panamensi e carburatori smontati con la forza bruta la cavalcata panamense terminava – nel fango. Del fango al di là di ogni capacità, d’immaginazione. Fango dal quale si può essere liberati solo da un fuoristrada Big Foot. Fango, del quale ancora oggi se ne con serva in modo elaborato un campione nella cassaforte climatizzata di W&W dedicata ai souvenir. Come monito al mondo che nessuna strada è altr ettanto impietosa quanto la madre di tutte le strade. La Panamericana.
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The Other End of the Road
The Other End of the Road
CILINDRATE E CHIARITA’ NELL’ARTICO Al di sotto dei 40 gradi il mondo diventa improvvisamente del tutto trasparente e nitido e perfetto. L’unica cosa sfocata rimane il proprio respiro e le tracce delle esplosioni fuoriuscite dagli scarichi delle due Harley sulla Ice Road, che nei giorni più tiepidi scorre sotto il nome di Mackenzie River fin nella baia di Beaufort. Lassù, nei pressi di Tuktoyaktuk, Territori del Nord-Ovest, Canada, dove per i veicoli da strada finisce il continente americano, vale ormai un solo credo: “Don’t get stuck in Tuk!” Le pagine che seguono rappresentano il tentativo di portare a casa qualcosa di ciò che vuol dire trovarsi con due Harley su una Ice Road. Sicuramente però non è pericoloso, nonostante ci possano essere dei furbastri che vogliano far intendere il contrario – basta un poco di preparazione, cautela e quel qualcosa chiamato intelligenza. In fondo non è che sia la prima spedizione fatta da W&W Cycles a cavallo dell’acciaio Milwaukee su strade che nessun altro definirebbe tali: 1995: THE MUD OF NO RETURN. La Panamericana fra Panama e Colombia. Il problema: un buco nel manto stradale. Non una buca ma un buco di svariate miglia: il Darien Gap. Il tentativo di superare questa interruzione da 110 km con i Panhead e Shovelhead affoga nella mostruosa fanghiglia della stagione delle piogge. 2005: EAT DUST. Pietrisco e tempesta, meglio nota come Ruta 40. Si va verso Ushuaia, Terra del Fuoco, verso la birra più a sud del mondo. Ed è proprio lì, fra un sorsetto e l’altro, che nasce la curiosità di come sarà l’altro capo di questa strada, lassù nel nord. Nessuno lo sapeva e quindi fu subito deciso: ci andiamo. Detto, fatto, andati nel 2008, avuto freddo e ora stampato. Quindi, accendete il caminetto, agguantate la bibita e cominciate a leggere. E non dimenticate: a biker’s work is never done. Là fuori aspetta già un’altra strada.
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