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2022 - Punta Bagna, Courchevel, F

2022 - Punta Bagna, Courchevel, F

Coloro che amano procurare aria di montagna alla propria bike, possono finalmente, dopo due anni piuttosto piatti, scrivere di nuovo Punta Bagna sul serbatoio – o, per essere più precisi, Courchevel. Le cui 3 frazioni avevano (fino al 2011) dei nomi tipo Sportster 883 o Sportster 1200, secondo il potenziale misurabile, in questo caso l'altitudine, perciò Courchevel 1550, Courchevel 1650 e Courchevel 1850. Il convoglio W&W ovviamente s'avvita fino a raggiungere tutti i 1850 metri: con il Magic Bus che dopo tutti gli anni di Punta Bagna la strada la trova da solo, e la nostra quattro ruote più recente, la PanAm Oil Chevy, e poi ancora qualche ferro Milwaukee con relativo equipaggio Wrecking Crew.

Lassù lo spazio è tanto e già ben visitato, perciò parcheggiamo con slancio e ci buttiamo con grande strepito nelle prime chiacchiere birra-e-benzina.

La mattina di venerdì c'è una nebbia montana decisamente instagramabile da fotografare, vengono tirati a lucido gli ultimi stand e tutto comincia a prendere ritmo. I primi complessi dal vivo danno il soundtrack per ammirare le moto dei nostri amici, sparacchiate fin qui ad altitudini alpine da Francia, Svizzera, Lussemburgo, Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Scandinavia... Ma è solo l'inizio: sotto la tenda si passa al sodo con ben tre Bike Show: Open, Master Builder e Club Style – con il che si presume che ogni linea di gusto abbia la sua ribalta.

Allora noi apriamo il sacco e facciamo vedere quello che abbiamo portato come premio: un motore S&S da 96 cu.in., completo di carburatore e accensione, fresco di scatolone: una calamita per molti sguardi avidi. E per le ditate sulle testate lucidate.

Tracce ne lascia anche il lungo venerdì sera - sul nostro equilibrio mente-corpo. La mattina del sabato e la montagna ci salutano però con un rinfrescante bel tempo, e con il campione trial Kenny Thomas che rimette in moto la circolazione con dei mezzi giri sulla ruota anteriore, dei salti, backflip e altri contorsionismi motociclistici.

Un po' più aderenza al suolo la promettono invece le run, con le quali le showbike devono dimostrare di non essere delle showbike. Perciò, su per il monte e giù dal monte. 

Da non dimenticare la leggendaria Girls Run con circa 30 partecipanti con alto tasso W&W: Minako su una Sportster del 1959, Barbara con la Sportster PanAm gialla, e Valerie, rimasta fedele alla sua Shovel del 1979. Al ritorno c'erano bevande, doni e il premio da fondo per una partecipante dell'Uruguay. Poi tutti si fiondano nella seconda serata festaiola!

La domenica mattina getta molto sole sulla Punta, ed è perfetto per i Bike Show: chi sarà il Re della Montagna 2022? Il verdetto è stato emesso e viene proclamato nella Place du Rocher: Master Builder è Stephane, il nostro amico svizzero, che così ripete il suo successo del 2018 e si porta a valle una Sportster da restaurare. Rulli di tamburo... Il vincitore del Bikeshow aperto è: Steve Drieghe con il suo Digger rosso mozzafiato, proclamato “King of the Mountain 2022” e che si porta in Belgio il nostro motore S&S.

Le foto con i vincitori si fanno davanti al Magic Bus e, giusto, manca ancora il Bike-Show “Club Style” con annesso un piccolo concorso di verniciatura serbatoi, organizzato da David di Avatar. Con non molto tempo a disposizione, però con gli elaborati molto ammirati.

Ma chi è che ha schioccato le dita e i tre giorni d'aria di montagna son già passati? Però tutti ci siamo ripromessi: cu, see you, au revoir, ci vediamo, hasta luego, uf wiederluege, auf wiedersehen a Punta 2023, Courchevel 1850.